venerdì 26 dicembre 2014

Twelve days of Christmas

Dicembre è il mese più bello dell'anno, un po' perché festeggio il compleanno e un po' perché ADORO il periodo delle feste con le città illuminate e addobbate, un sacco di gente in giro nonostante il fresco e poi ci sono i mercatini, i dolci e quantaltro.
Ma diciamoci la verità, il Natale a casa mia non ha mai avuto un grande appeal nemmeno quand'ero bambina.
Sì ok fare l'albero tutti insieme era una festa, arrivavano i cesti natalizi per i miei che facevano crescere l'aspettativa per i regali e riempivano la casa di biscotti, frutta secca e scatole per giocare, si faceva il presepe con le statuine di das fatte a mano dal babbo con "l'aiuto" di mio fratello piccolo (il che spiega il maiale blu) con l'ausilio dell'attack per rimettere insieme i pezzi...
Epperò... però... mancava sempre quacosa!

Forse perché nonostante fossi una bambina, avida come ogni bambino di fronte a Babbo Natale e nonostante gli scrivessi sempre una letterina, non avevo nessuna simpatia per quell'omone mal vestito con la pancia ballerina, che pretendeva di dirmi come comportarmi quando solo i miei genitori potevano farlo.
Durante le visite alla scuola materna, mentre gli altri bambini si mettevano in fila ordinata per apparire più buoni possibile ed ingraziarsi l'arzillo vecchietto senza una ruga, io piangevo e scappavo via terrorizzata.
I regali poi però li prendevo lo stesso che discorsi. Solo che aspettavo che se ne andasse.

La vera star delle feste è sempre stata la Befana, che invece di maltrattare renne ed elfi, faceva il lavoro da sé, girava il mondo su una scopa e invece di calarsi dal camino (che non avevamo) bussava alla porta, lasciava le calze e scappava via.
A volte però si fermava qualche minuto a chiacchierare quella cara vecchina che somigliava tanto alla nonna della mia amichetta del piano di sopra...
Del resto nelle campagne toscane da cui provengono i miei non si compravano giocattoli, se i bimbi li volevano dovevano costruirseli con materiali di recupero, la figura di Babbo Natale non era conosciuta e a pensarci bene sono i Re Magi che portano i doni perciò i regali venivano consegnati il 6 gennaio e consistevano prevalentemente in frutta secca o "esotica" come mandarini e arance, salumi, qualche caramella o cioccolatino e nei casi più fortunati qualche pezzo di legno o di stoffa per giocare.
Di conseguenza il 26 dicembre quando per tutti gli altri il periodo delle feste è in discesa per me è appena cominciato!
Il mio "calendario dell'avvento" dei 12 giorni di Natale inizia adesso:
On the first day of Christmas
my true love sent to me:
A Partridge in a Pear Tree
In realtà c'è una simbologia precisa dietro alla filastrocca dei twelve days of Christmas che potete trovare spiegata qui

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